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Nato in Giappone una ventina d’anni fa, recentemente elevato dagli americani a status di show-motoristico, il Drifting altro non è che un'esibizione automobilistica di "freestyle" eseguita su piste o piazzali dedicati sui quali si utilizzano o si realizzano una o più curve eseguite dai partecipanti esclusivamente di traverso.

Curve disegnate per mettere in risalto le capacità dei piloti, che la regola vuole si sfidino due alla volta e uno nella scia dell’altro in un tabellone eliminatorio che vede in lizza 16 piloti. I criteri di valutazione della giuria, composta da due o più esperti del settore (piloti e istruttori di Drifting), si fondano su una serie di parametri quali la velocità d’ingresso in curva, l’inizio e l’angolo di sbandata, la traiettoria, la fluidità e la fumosità emessa dai pneumatici posteriori; pneumatici che devono essere stradali e non racing, dunque, con caratteristiche adatte a enfatizzare lo slittamento e le cortine fumogene emesse dalle vetture in drift.